ROMA – Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge in materia di sovraindebitamento. E’ quanto si legge nel comunicato diffuso al termine della riunione odierna. ”Il provvedimento – spiega la nota di palazzo Chigi -, che trova giustificazione nell’attuale contesto di crisi economica che investe indifferentemente famiglie ed imprese, e’ volto, sul piano macroeconomico, a stimolare la spesa per beni di consumo e investimenti da parte delle Pmi, allo scopo di invertire il trend negativo della domanda interna”.
”Il nuovo strumento per la gestione delle situazioni di conflitto nell’ambito dei rapporti civili ed economici – si legge nella nota – pone il Paese in linea con la legislazione vigente negli altri Stati membri dell’area euro, gia’ da tempo muniti di procedimenti esdebitatori, anche per i consumatori e le piccole imprese (da ultimo la Grecia con la legge n. 3869 del 2010). Le norme si prefiggono inoltre l’obiettivo di provocare una deflazione del contenzioso in sede civile derivante dall’attivita’ di recupero forzoso dei crediti. Queste – spiega la nota – le novita’ principali:
1.In precedenza la legge prevedeva l’obbligatorieta’ dell’accordo tra debitore e creditori. La nuova impostazione introduce un criterio in base al quale anche i creditori che non aderiscono all’accordo possono essere assoggettati agli effetti della procedura in forza di un provvedimento di omologazione adottato dal tribunale”.
2. In tal modo anche i creditori privilegiati che non aderiscono all’accordo perdono il diritto di vedersi soddisfatti integralmente e subito. I creditori privilegiati potranno infatti essere vincolati dal provvedimento del tribunale che ritenga che non avrebbero potuto comunque ottenere di piu’.
3.Viene ridotta dal 70% al 60% la soglia prevista per il raggiungimento dell’accordo tra debitore non consumatore e creditori.
4.Si introduce una procedura dedicata per il consumatore debitore in base alla quale non e’ previsto l’accordo, ma la predisposizione (a spese del debitore) di un ”piano” da parte di un apposito organismo di composizione della crisi che opera in veste di garante della fattibilita’ del piano di ristrutturazione”.