E’ terminata l’analisi dei dati relativi alle richieste di intervento del mese di ottobre 2009.
A fronte delle 157 richieste di intervento solo 20 presentavano le caratteristiche di potenziale accesso al credito. La parte restante era costituita da situazioni di sovraindebitamento al limite della vera e propria emergenza alimentare.
Parliamo di nuclei famigliari dove la somma delle uscite finanziarie, supera e sovrasta le entrate, soprattutto quelle da lavoro dipendente o pensione.
Il sovreindebitamento sta diventando una emergenza. E’ vero che le famiglie italiane sono meno indebitate nel complesso, di quelle americane ed europee; ma tale stima non tiene conto che la nostra massa debitoria è sulle spalle del 25% delle famiglie italiane,famiglie che si trovano spesso a non sapere come mangiare.
Perchè?
Certo la colpa non è da imputare al 75% delle famiglie parsimoniose che hanno resistito al richiamo del credito facile; nè le famiglie indebitate sono esenti dalla responsabilità di non essersi soffermate a pensare un minuto quando contraevano prestiti e finanziamenti. Anche le banche hanno avuto una qualche responsabilità a finanziare facilmente tutti quei soggetti “non fallibili”, dipendenti e pensionati, oltre le capacità fisiche di restituzione ed ora qualche guaio nel recuperare i crediti andranno a passarlo.
Il nostro compito non è addossare responsabilità quanto constatare ed aiutare quelle famiglie, e sono tante, a venirne fuori.
Abbiamo già detto che i debiti, i prestiti, i finanziamenti, i mutui devono essere pagati: quindi nessun “indulto”.
E’ comunque necessario creare degli strumenti nuovi per consentire a chi deve pagare,la possibilità di farlo. Troviamo inutile l’accanimento da parte delle società di recupero che molte volte “terrorizzano” i debitori impotenti,perchè senza nessuna capacità restitutoria obiettiva. I creditori, cioè le banche e le finanziarie, meglio farebbero ad affronatare il problema delle sofferenze, agevolando rientri nel lunghissimo periodo che assicurino il rientro integrale del credito.
La Mutua come sempre vuole aprire il dibattito e confrontarsi con la gente e le Istituzioni