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Trovo gratificante verificare che ciò che diciamo da tempo trovi riscontro, finalmente, anche nel nostro Parlamento. Le famiglie schiacciate dalle rate dei prestiti non sono più in grado di pagare. A questo punto per molti si spalancano le porte della morte civile con l’iscrizione nelle liste dei cattivi pagatori; altri scelgono invece la via dell’usura che oltre alla morte civile porta spesso la morte fisica.

Roberto Centaro e Stefano De Lillo hanno presentato un disegno di legge in commissione Giustizia del Senato che presenta come straordinaria novità l’estensione alle famiglie della procedura del concordato preventivo. Non conosciamo tutti i dettagli ma grosso modo dovrebbe trattarsi di un accordo tra debitori e creditori davanti al giudice di pace. Il pagamento può prevedere forme diverse come la cessione di crediti futuri.

Sono assolutamente d’accordo sulle linee di principio che per altro la nostra società di mutuo soccorso porta avanti da tempo. Riteniamo tuttavia che l’impianto del provvedimento così come in bozza abbia qualche problema di applicazione dal lato pratico.

Prima di tutto perchè la famiglie in quelle condizioni non sono una parte marginale ma potrebbero essere una su tre. Poi perchè i creditori, cioè il sistema bancario, potrebbe avere qualche difficoltà nell’assorbire tutte quelle perdite dovute alle somme scontate; in terzo luogo non si comprende poi se il concordato una volta definito lascerebbe aperte le vie del credito o difatto sancirebbe uno stop ai finanziamenti per le famiglie beneficiarie del provvedimento.

Io penso che le famiglie debbano essere messe in condizioni di pagare il loro debito integralmente senza per altro vedersi precluse le vie del credito anche se regolamentato. Penso che il sovraindebitamento non dipenda solo dal numero dei prestiti in corso ma anche dai tassi e dalle commissioni applicate che hanno fatto lievitare le somme da restituire. Solo in casi estremi occorre introdurre una procedura straordinaria di “fallimento famigliare” o concordato se piace di più; in tutti gli altri casi e sono moltissimi, le famiglie vogliono pagare e tenersi la capacità di ottenere credito. Facciamo costare meno i soldi per le famiglie come già avviene per le imprese e concediamo più tempo per la restituzione abbassando le rate, lasciando così quote disponibili di reddito per migliorare la qualità della vita e risparmiare. Le famiglie pagheranno, le banche incasseranno integralmente il credito, solo per pochi scatterà la morte civile derivante dal concordato.

La Mutua del lavoro e delle Famiglie che si occupa di questo problema da sempre continua ad essere a disposizione di tutti per trovare una soluzione.

Lucio Molinari