Anche l’impresa più piccola non può prescindere dal controllo di gestione. Tutti gli imprenditori non possono più permettersi di navigare a vista dovendo avere, giorno per giorno, il completo controllo della situazione; anche quando le cose vanno bene.
Solo il flusso costante di dati consente correzioni ed aggiustamenti necessari per rendere più solida l’impresa.
In tale contesto riveste grande importanza la possibilità di ottenere credito.
I piccoli imprenditori italiani, quelli azienda-famiglia tanto per interderci, hanno spesso privilegiato una gestione “personale” dell’attività, più improntata a nascondere le vere potenzialità dell’impresa che a renderle note al mondo; la paura atavica del fisco, la propensione alla riservatezza e le vecchie regole applicate dalle banche, hanno favorito questo processo di economia sotto traccia.
Oggi però il mondo è cambiato: l’impresa è qualcosa di oggettivo, se vogliamo “pubblico”. Dalla camera di commercio all’inal, all’inps, all’agenzia delle entrate, osserviamo un monitoraggio attento e puntuale dell’impresa; l’atteggiamento delle Banche poi, sotto la pressione degli accordi internazionali( Basilea), è radicalmente mutato: l’impresa vista non più dal punto di vista delle tasche del padrone e del suo patrimonio ma da quello della produttività e capacità di fare utili.
E’ chiaro che stiamo assistendo ad un mutamento culturale epocale. Dobbiamo spiegare all’imprenditore che il bilancio non è un documento confezionato alla fine dell’anno ad uso e consumo del fisco per pagare sempre meno tasse, ma la reale carta d’identità dell’azienda che “manifestando” il proprio grado di efficienza e capacità produttiva, attrae capitali, trova credito e cresce nei propri affari.
Per assistere i piccoli imprenditori nel difficile passaggio in corso e nel favorire nuove relazioni tra l’ aziende ed il mondo del credito c’è bisogno di professionisti disponibili a traghettare quelle imprese dal vecchio al nuovo sistema.
Consulenti in grado di insegnare anche alle realtà più piccole ed agli imprenditori meno preparati le nuove regole del dialogo con le banche che partono da concetti nuovi come “rating” e “credit default swaps”.
La Mutua del Lavoro e delle Famiglie, impegnata istituzionalmente nel facilitare tutti questi passaggi, si propone come interlocutore della piccola impresa per assistere l’imprenditore in un momento non facile e reso ancor più complicato dalla crisi economica in atto.

Lucio Molinari