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Le Banche moltiplicano il denaro ricavando interessi su capitale “creato dal nulla”, in questa spirale pericolosa monitorare il tasso con cui viene erogato un prestito non è solo interesse ma dovere di ogni cittadino.

Con gli accordi di “Basilea2” la Riserva frazionale è lasciata variare tra l’1,6 e il 12% a seconda del grado di solvibilità del cliente.
Grazie a queste regole una Banca si può permettere di incassare 100 dal Signor Rossi e con una riserva del 2% prestarne 98 al Signor Bianchi che a sua volta comprerà dei beni dalla Signora Ferri la quale li depositerà in Banca e nuovamente dei 98 ne verranno prestati 96,04 e cosi via fino ad arrivare a 0.
Con queste regole è facile rendersi conto come 100 possono diventare 1000 e percepire gli interessi su denaro creato dal nulla. In un sistema basato di fatto su queste leggi finanziarie ci si espone ad una notevole “fragilità”, per garantire la sufficiente liquidità le Banche devono assicurarsi che i propri debitori possano onorare i loro impegni per poter fare altrettanto con i loro creditori “i risparmiatori” altrimenti il sistema non funziona. Siccome il Signor Rossi o la Signora Ferri i soldi “non li moltiplicano” è chiaro che devono essere prestati ad un tasso contenuto, tasso che dovrà essere compensato dalla capacità reale dei Cittadini di creare ricchezza.
E’ per queste ragioni che monitorare i tassi di interesse non è solo un diritto ma un dovere a tutela di tutti.
Voglio precisare un aspetto non trascurabile: ad oggi le banche sembrerebbe preferiscano restare più “liquide”, la Riserva frazionale che usano è sicuramente più alta del 2%,  questo non per tutelarsi da una crisi che sembra tutt’altro che al suo termine ma purtroppo per la necessità di “pulire” i titoli tossici che hanno consapevolmente accumulato in questi ultimi anni rimanendo di fatto agli stessi livelli di liquidità e prestando denaro a tassi sempre più alti a clienti sempre più selezionati.
Pelosi Claudio