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Arrivano le conferme di un fenomeno largamente prevedibile: le sofferenze e gli incagli prodotti dai debiti finanziari non pagati delle famiglie sono in forte aumento.

Più volte abbiamo segnalato che le famiglie, indebitate sopra il livello di guardia, non riescono più a pagare le rate dei prestiti in corso. La chiusura delle banche a nuovi finanziamenti ha ingigantito il problema.

Il Governo oggi intende mettere in campo i Prefetti, la Guardia di Finanza per dare un segnale forte alle banche non disposte ad allargare i cordoni della borsa. Forse tutto ciò servirà alle imprese non certo alle famiglie.

Quel 25% delle famiglie indebitate oltre il limite non ha bisogno di nuovi finanziamenti. Se una famiglia ha debiti superiori alle entrate e le previsioni di aumento del reddito sono scarse o comunque poco significative, come è possibile ipotizzare che possano far fronte ad un nuovo finanziamento? Occorre qualcosa di più.

Una norma che in stretta collaborazione tra Stato, Banche, Famiglie RISTRUTTURI quel debito: occorre diminuire il tasso ed allungare il tempo di restituzione affinchè il reddito disponibile, anche se non in aumento, possa essere sufficiente per pagare e vivere.

Certo la famiglia così salvata dovrà entrare nell’ottica di una spesa razionale ed oculata in sintonia con risorse disponibili e risparmiate.

Gli strumenti operativi sono già ampiamente disponibili. Ci vuole volontà.

Riteniamo infine imprescindibile l’operato delle associazioni presenti sul territorio come la Mutua del Lavoro e delle Famiglie che potrebbero aiutare lo Stato, le Banche e le famiglie a vincere questa battaglia contro il disagio e la nuova povertà.

Lucio Molinari