ribasso

Registriamo con grande soddisfazione che la Mutua del Lavoro e delle Famiglie non rappresenta  una voce isolata nel denunciare le anomalie del credito alle famiglie; sempre più l’opinione pubblica e la carta stampata segnalano e si interessano al pericoloso fenomeno.

In una lettera al Direttore pubblicata sul secolo XIX del 10.02 un lettore, Mario Lauro, si domanda come sia possibile che la tendenza al ribasso dei tassi d’interesse, soprattutto  sui mutui immobiliari, non scalfisca minimamente i tassi applicati alle operazioni di credito al consumo e delle carte revolving che registrano a tutt’oggi tassi d’interesse a doppia cifra definiti dallo stesso lettore “tassi anni 80”.

Ancora più significativo l’articolo apparso sul sole 24 ore del 10.02.09 a firma Rita Fatiguso dal titolo “l’usura entra nelle fabbriche”. La giornalista fornisce i numeri del popolo della cessione del quinto che ha raggiunto nel 2008 oltre 317.000 persone( fonte assofin-inpdap). Interessante la suddivisione tra dipendenti pubblici ( 116.000 unità) privati (115.000) e pensionati (86.000).

Nell’articolo vengono rimarcate le tecniche aggressive di distribuzione messe in atto dalle “finanziarie”da noi più volte sottolineate, oltre ai vari passaggi che portano il lavoratore, di pratica in pratica, ad indebitarsi sempre di più lasciando poco o nulla della busta per vivere.

Il mondo dei finanziamenti e dei prestiti ha bisogno di nuove regole ed interventi legislativi urgenti. Nel frattempo  non ci resta che proseguire  la nostra attività  su tre fronti:

sollecitare le banche ad erogare direttamente il credito alle famiglie alle stesse condizioni proposte alle aziende;

informare l’utenza sulle regole che disciplinano l’erogazione di prestiti e finanziamenti;

organizzare e formare un gruppo di acquisto per dare voce e potere contrattuale a chi singolarmente non potrebbe detenerlo.

Lucio Molinari