Con sempre maggior frequenza i nostri associati denunciano situazioni di mancata erogazione di finanziamenti contro cessione del quinto pur in possesso di una busta a tempo indeterminato. Riteniamo che questo strumento finanziario, nato negli anni 50, per dare ossigeno ai dipendenti pubblici, allargato a tutti i privati e pensionati con la norma del 2005 si sia di fatto trasformato in uno strumento diverso oggi troppo rigido rispetto alle esigenze della clientela.
Di fatto oggi sono troppe le limitazione imposte e non riguardano quasi mai il richiedente ma sempre il datore di lavoro; come dire: tu cliente potresti anche essere finanziabile ma i soldi non te li do perchè sei dipendente di un datore che non mi piace.
E’ chiaro che si generano situazioni assurde di utenti che si vedono scaricare problematiche non loro da parte delle banche.
La cessione deve cambiare: può rimanere uno strumento valido di finanziamento ma deve prevedere anche possibilità di offrire garanzie collaterali alla busta ed al tfr.
La mutua del lavoro sta lavorando ad una proposta di ristrutturazione di un così prezioso strumento finanziario.
Lucio Molinari
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