Il privato cittadino ed il piccolo imprenditore che si accingono ad andare sul mercato per chiedere soldi, con qualsiasi finalità, partono dal presupposto che chi glieli darà farà loro un favore; di conseguenza l’atteggiamento dei soggetti richiedenti davanti alle banche ed alle finanziarie è quello di sudditanza psicologica. Chiedere soldi è nel comune sentire sinonimo di umiliazione o ammissione di qualche peccato.
Nulla di più sbagliato. Chi, per mestiere presta soldi, non importa se banca o finanziaria, svolge un’attività come qualsiasi altra con la specificità di vendere non capi di abbigliamento o mobili ma soldi e prodotti finanziari. I soldi sono una merce come qualsiasi altra, risente delle quotazioni di mercato ed ha, però, un prezzo massimo ( tasso soglia); prestarlo oltre quel tasso è una reato penale, l’usura. Chi compra il denaro è un cliente che pertanto non solo non fa un favore alla Banca o Finanziaria, ma senza quel prestito la Banca o la Finanziaria non guadagnerebbero.
Tuttavia dire che il denaro è una merce comune come le patate ed il burro è sicuramente riduttivo e non conforme alla realtà. Il mondo del credito infatti è una cosa più complicata, uno snodo dove confluiscono più interessi da tutelare come quello dei risparmiatori che il denaro non lo chiedono ma lo mettono a disposizione. Per questo motivo pur essendo il credito un diritto e le Banche gli enti per legge chiamati a svolgere l’importante funzione sociale del credito, per ottenere un finanziamento, un mutuo od un prestito personale non è sufficiente farne richiesta ( come per qualsiasi altro genere di consumo) ma bisogna rispondere a determinati requisiti oggettivi. Tali requisiti non sono sempre gli stessi e nel tempo sono mutati; le regole del credito hanno preso una dimensione sovranazionale e sono state oggetto di accordi ” Basilea 1 e 2″ che hanno scritto nuove norme e stabilito nuovi principi creditizi. Il fine è rendere stabile il sistema finanziario ed evitare clamorosi crolli anche recenti che minando l’economia hanno portato intere fasce di popolazione nella miseria.
Conoscere bene queste regole ed i propri limiti è l’unico modo per accedere al credito.
Il compito di un Ente come la Mutua del Lavoro e delle Famiglie è creare intorno a sè un nuovo bacino di utenza ben informata, conscia dei propri limiti; un’utenza che chiedendo soldi sa quali sono i propri diritti e pretende dal mercato un servizio efficiente ed equo nel prezzo.

I nostri associati sono costantemente informati sui limiti oggettivi e sulle condizioni che l’associato può e deve pretendere.
Mutua del Lavoro e delle Famiglie è e vuole essere un punto di sicuro riferimento per gli utenti finanziari, privati e piccoli imprenditori.
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