Riteniamo sensate le ragioni del No che vedono nel privato un modo di gestire meglio il pubblico. Si dice che l’acqua rimane un bene comune ma che servono investimenti per ottimizzarne lo sfruttamento ed evitare sprechi e dispersioni. In parte ciò è vero.
Rimaniamo tuttavia convinti che lo Stato debba mantenere un suo ruolo predominante quando si parla di beni comuni. In altre parole ci piace uno Stato che garantisca alla comunità quei servizi essenziali, sanità,trasporto pubblico,energia, riscaldamento, scuola indipendentemente dalle condizioni economiche dei cittadino.
Un cittadino che salvaguardato nei suoi bisogni vitali possa poi con la propria intraprendenza, intelligenza ed individualità raggiungere posizioni più elevate in una scala sociale che comunque non parta da zero ma dalla sufficienza del bisogno.
Ecco perchè oggi ci piace pensare ad un ritorno di pubblico che non prevarichi il privato ma lo affianchi in una sana e giusta competizione per migliorare le condizioni di vita del cittadino.
Lucio Molinari